mercoledì 21 maggio 2008
stravolgimenti....
Faccio un lavoro dove, purtroppo o per fortuna, cambiano spesso le pedine in gioco. Si era formato un bel gruppo....e ora...via...gente nuova, nuovi visi, nuove facce da capire, da conoscere. Nuove espressioni da decifrare, una nuova confidenza da costruire, nuovi rapporti da mettere in piedi....
martedì 13 maggio 2008
Viola (tratto dal mio diario, 16/03/07)
La tv accesa, la musica più alta dallo stereo ed io seduta sul mio tappeto viola della mia prima casa, la "mia" mansarda! Tre mesi in Canada, un po' di sicurezza ritrovata e uno dei sogni della mia vita raggiunto...andare a vivere da sola...
Eppure...le lacrime continuano a cadere e a ricordarmi che la vita è davvero strana...si rincorre un sogno, lo si afferra e già un'altra mancanza si affaccia all'orizzonte.
Tanti anni di studio, una laurea, una valigia di speranze, una brillante visione del futuro...tutto per accorgersi che nienteè facile e che la vita, quella vera, è appena incominciata.
Un lavoro che non si fa trovare, il mio sentirmi inutile e triste...in attesa...in perenne attesa.
I sensi di colpa, il mio sentirmi sola. Nessun amico o amica che sia. Sapere di dover prendere delle decisioni e non avere il coraggio di farlo...sapere che forse non si è all'altezza. Perenne il mio senso di inadeguatezza. Inadegutezza nei confronti della vita, nei confronti dell'uomo che amo...la costante paura di essere nuovamente abbandonata. Il solo pensiero di quelle emozioni mi ributta in un incubo claustrofobico...una realtà inacettabile come lo era allora. E' vero...non so stare sola, tendo a dipendere da chi amo, ad essere quella perfetta per compiacere. Questi sono i miei limiti, le mie debolezze...questa è una parte di me.
Resta comunque sempre un sollievo imbrattare qualche pagina di questo diario...gli anni passano così come le persone che fanno parte della vita...la consapevolezza che forse l'amico più presente che ho avuto sei tu caro diario....è triste...triste come la mia espressione...triste come questa serata, questo venerdì sul mio tappeto viola, il mio tappeto viola della mia prima casa. Forse poi...così tanto triste non è....
Eppure...le lacrime continuano a cadere e a ricordarmi che la vita è davvero strana...si rincorre un sogno, lo si afferra e già un'altra mancanza si affaccia all'orizzonte.
Tanti anni di studio, una laurea, una valigia di speranze, una brillante visione del futuro...tutto per accorgersi che nienteè facile e che la vita, quella vera, è appena incominciata.
Un lavoro che non si fa trovare, il mio sentirmi inutile e triste...in attesa...in perenne attesa.
I sensi di colpa, il mio sentirmi sola. Nessun amico o amica che sia. Sapere di dover prendere delle decisioni e non avere il coraggio di farlo...sapere che forse non si è all'altezza. Perenne il mio senso di inadeguatezza. Inadegutezza nei confronti della vita, nei confronti dell'uomo che amo...la costante paura di essere nuovamente abbandonata. Il solo pensiero di quelle emozioni mi ributta in un incubo claustrofobico...una realtà inacettabile come lo era allora. E' vero...non so stare sola, tendo a dipendere da chi amo, ad essere quella perfetta per compiacere. Questi sono i miei limiti, le mie debolezze...questa è una parte di me.
Resta comunque sempre un sollievo imbrattare qualche pagina di questo diario...gli anni passano così come le persone che fanno parte della vita...la consapevolezza che forse l'amico più presente che ho avuto sei tu caro diario....è triste...triste come la mia espressione...triste come questa serata, questo venerdì sul mio tappeto viola, il mio tappeto viola della mia prima casa. Forse poi...così tanto triste non è....
Un mio articolo...(un po' "fuori stagione."..ma...sempre attuale)
Riflessioni sull’amore nel giorno degli innamorati
L’AMORE E’ ETERNO....FINCHE’ DURA
S. Valentino 2008
Quanti di voi credono ancora che l’amore sia eterno? Quanti credono che “amore vero” significhi avere le farfalle nello stomaco ogni qualvolta si veda il nostro lui o la nostra lei rientrare a casa la sera e che il “sempre” sia fatto di fuochi artificiali “finchè morte non ci separi”?
I greci insegnano. A differenza nostra, loro hanno due bellissime parole per definire il concetto di “Amore”: Eros e Agàpe.
L’Eros, come tutti più o meno sanno, rappresenta l’aspetto passionale dell’amore, ciò che innesca la scintilla dell’innamoramento tra due persone. L'Eros è qualcosa che ci invade, che non abbiamo tra le mani. È una forza della natura o, secondo i greci, una forza del destino; l'essere innamorati infatti non dipende da una nostra decisione. Si tratta quindi di un “cascarci dentro”, gli inglesi infatti utilizzano l’espressione “to fall in love”, letteralmente “cadere in amore”.
Pur essendo una forza prorompente l’Eros è intrinsecamente fragile, così come intrinsecamente fragile è la nostra vita. In alcuni casi può anche durare a lungo, ma nonostante questa eventualità rimane fragile. Basta un nulla perché appassisca, proprio come un fiore.
L’Agàpe invece è l’amore trascendente, l’amore infinito e incondizionato. E’ l’amore fatto di quotidianità, di ripetitività, di equilibri. E’ il caso di dire che l’Agàpe salva l’Eros, lo riscatta e lo difende dalla sua innata fragilità, lo salva dal logorio della routine della vita di coppia che è l'assuefazione della gioia del rapporto nonchè l'emergere dei difetti del partner prima coperti dall'abbaglio delll’Eros. L'Agape ridimensiona l'intransigenza dei progetti individuali, non enfatizza né le proprie rivendicazioni né i difetti del partner. Se l'Eros inizia come chimica, come attrazione, grazie all’Agàpe riesce a mantenersi e svilupparsi come storia. E’ ciò che permette l’accoglienza di quello “straniero” che il partner in qualche misura sempre rimane.
Per questo molte persone, trascorsi diversi anni di convivenza o matrimonio, dicono che il loro amore si è trasformato. Spesso le persone, specialmente le più giovani, danno una connotazione negativa a questa affermazione, ma in realtà non è affatto così. Chiunque pensi o si aspetti che la passione, l’attrazione e la voglia dell’altro rimanga intatta negli anni e che ogni giorno della vita di coppia sia un’esplosione dei sensi, rimarrà inevitabilmente deluso. Non si tratta di pessimismo o disfattismo, ma solamente di realismo e razionalità perchè, che se ne dica, l’amore è anche razionalità.
Invece di aspettarsi sempre qualche cosa di eccezionale, di esaltante come in un film d’amore dal proprio rapporto, occorrerebbe soffermarsi di più sulle piccole cose, sui gesti quotidiani, sulle parole e sugli sguardi. L’amore vero, quello che può durare anche per sempre non è certamente quello che toglie il fiato, ma è quello fatto di progetti comuni, di complicità, di giornate belle e meno belle, di giornate vissute con la consapevolezza che l’altro è un individuo ben diverso da noi, che non si può diventare “uno”, che è necessario mantenere la propria individualità, che l’amore a un certo punto diventa una scelta, una scelta razionale per tutta la vita o anche meno, non ha importanza.
L’AMORE E’ ETERNO....FINCHE’ DURA
S. Valentino 2008
Quanti di voi credono ancora che l’amore sia eterno? Quanti credono che “amore vero” significhi avere le farfalle nello stomaco ogni qualvolta si veda il nostro lui o la nostra lei rientrare a casa la sera e che il “sempre” sia fatto di fuochi artificiali “finchè morte non ci separi”?
I greci insegnano. A differenza nostra, loro hanno due bellissime parole per definire il concetto di “Amore”: Eros e Agàpe.
L’Eros, come tutti più o meno sanno, rappresenta l’aspetto passionale dell’amore, ciò che innesca la scintilla dell’innamoramento tra due persone. L'Eros è qualcosa che ci invade, che non abbiamo tra le mani. È una forza della natura o, secondo i greci, una forza del destino; l'essere innamorati infatti non dipende da una nostra decisione. Si tratta quindi di un “cascarci dentro”, gli inglesi infatti utilizzano l’espressione “to fall in love”, letteralmente “cadere in amore”.
Pur essendo una forza prorompente l’Eros è intrinsecamente fragile, così come intrinsecamente fragile è la nostra vita. In alcuni casi può anche durare a lungo, ma nonostante questa eventualità rimane fragile. Basta un nulla perché appassisca, proprio come un fiore.
L’Agàpe invece è l’amore trascendente, l’amore infinito e incondizionato. E’ l’amore fatto di quotidianità, di ripetitività, di equilibri. E’ il caso di dire che l’Agàpe salva l’Eros, lo riscatta e lo difende dalla sua innata fragilità, lo salva dal logorio della routine della vita di coppia che è l'assuefazione della gioia del rapporto nonchè l'emergere dei difetti del partner prima coperti dall'abbaglio delll’Eros. L'Agape ridimensiona l'intransigenza dei progetti individuali, non enfatizza né le proprie rivendicazioni né i difetti del partner. Se l'Eros inizia come chimica, come attrazione, grazie all’Agàpe riesce a mantenersi e svilupparsi come storia. E’ ciò che permette l’accoglienza di quello “straniero” che il partner in qualche misura sempre rimane.
Per questo molte persone, trascorsi diversi anni di convivenza o matrimonio, dicono che il loro amore si è trasformato. Spesso le persone, specialmente le più giovani, danno una connotazione negativa a questa affermazione, ma in realtà non è affatto così. Chiunque pensi o si aspetti che la passione, l’attrazione e la voglia dell’altro rimanga intatta negli anni e che ogni giorno della vita di coppia sia un’esplosione dei sensi, rimarrà inevitabilmente deluso. Non si tratta di pessimismo o disfattismo, ma solamente di realismo e razionalità perchè, che se ne dica, l’amore è anche razionalità.
Invece di aspettarsi sempre qualche cosa di eccezionale, di esaltante come in un film d’amore dal proprio rapporto, occorrerebbe soffermarsi di più sulle piccole cose, sui gesti quotidiani, sulle parole e sugli sguardi. L’amore vero, quello che può durare anche per sempre non è certamente quello che toglie il fiato, ma è quello fatto di progetti comuni, di complicità, di giornate belle e meno belle, di giornate vissute con la consapevolezza che l’altro è un individuo ben diverso da noi, che non si può diventare “uno”, che è necessario mantenere la propria individualità, che l’amore a un certo punto diventa una scelta, una scelta razionale per tutta la vita o anche meno, non ha importanza.
prova colore
Lo definisco il mio "periodo viola" in tutte le sue sfumature, fino ad arrivare al fuxia, passando dal rosa....
vita d'ufficio....
Lavoro qui da circa un anno....
E' un lavoro esaltante, mai uguale a se stesso. Dopo la laurea sono stata per tre mesi a Vancouver dove ho approfondito la lingua e ho conosciuto ragazzi e ragazze provenienti da molte parti del mondo...Giappone, Cina, Corea, Tailandia, India....
E dopo le ansie e le paure del non trovare il "mio" lavoro, dopo sei mesi di baby sitter full-time, dopo decine di curriculum spediti e qualche colloquio, eccomi approdata qui...
Non avrei potuto desiderare di meglio...
Tratto dal mio diario, 11/06/07
"Ho finalmente trovato un lavoro...un vero lavoro!
Nonostante le paure e i dubbi del momento, del non essere all'altezza...ho l'assoluta certezza che riuscirò in tutto ciò che farò...e allora pronti????? VIA!!!!!"
E' un lavoro esaltante, mai uguale a se stesso. Dopo la laurea sono stata per tre mesi a Vancouver dove ho approfondito la lingua e ho conosciuto ragazzi e ragazze provenienti da molte parti del mondo...Giappone, Cina, Corea, Tailandia, India....
E dopo le ansie e le paure del non trovare il "mio" lavoro, dopo sei mesi di baby sitter full-time, dopo decine di curriculum spediti e qualche colloquio, eccomi approdata qui...
Non avrei potuto desiderare di meglio...
Tratto dal mio diario, 11/06/07
"Ho finalmente trovato un lavoro...un vero lavoro!
Nonostante le paure e i dubbi del momento, del non essere all'altezza...ho l'assoluta certezza che riuscirò in tutto ciò che farò...e allora pronti????? VIA!!!!!"
Ricette....
Ma non le solite ricette.....
Quelle più fantasiose, quegli incontri di gusto simili ad un incontro di anime.....
Quelle più fantasiose, quegli incontri di gusto simili ad un incontro di anime.....
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